5 LA NOSTRA RISPOSTA APERTA ALLA D/VISUAL TERZA LETTERA APERTA ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL (FORSE NON PER L'ULTIMA VOLTA)
Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA
scritta a seguito
DELLA LORO RISPOSTA DEL 08/05/2008
 

Genova, 08/05/2008

 
.... perchè trovate così ostico trattare con i vostri lettori?? Ripetete frasi del tipo "per l'ultima volta"... "una volta per tutte"... "l'ennesima volta"... eppure i lettori hanno sempre comunicato le proprie idee alle case editrici e voi stessi avete sui vostri siti links per inviarvi email, anzi ospitate intere sezioni di contatto con il pubblico come "fastlane", "vox populi", "d/mocracy"... mi dispiace che gli appassionati di VERSAILLES NO BARA vengano a disturbare il vostro customer service con quesiti un pò più complicati del consueto "MI SONO REGISTRATO, PERCHe' NON RIESCO AD ENTRARE NEL SITO??" ... hehe....    MA NOI SIAMO FATTI COSI' ...
 

Spett.le D/Visual,

a nome di tutti gli assidui visitatori e sostenitori de LAROSADIVERSAILLES.COM, vi ringrazio per aver fornito una risposta un pò più esauriente circa le motivazioni del cambiamento di titolo, in oggetto alla nostra protesta (non petizione... protesta).
Al fine di chiarire con i visitatori di questo sito che la mia protesta non è stata motivata dal fatto che dispongo di tempo libero (ne ho meno di altri), ci tengo a precisare che quanto risposto da Riyoko Ikeda alla domanda dell'intervistatore (... se con "rosa" lei abbia inteso Maria Antonietta) e le successive dichiarazioni dell'autrice secondo le quali in un certo senso tutte le donne del manga possono essere equiparate a rose, ecc... ecc..., nel contesto in cui è stata data, non ha costituito una novità: esiste una tavola a colori su "Versailles no Bara", appartenente alla collezione disegnata dall'autrice negli anni '70 per le copertine della Weekly Margaret, il cui titolo scritto in francese riporta "Marie Antoinette, la Rose Rouge, Oscar, La Rose Blanche" e diverse pubblicazioni dedicate ad Oscar, negli anni successivi, riprenderanno l'appellativo "Shiroki Bara" (rosa bianca) per riferirsi ad Oscar. Esiste anche un artbook, edito in Giappone ufficialmente nel 1988, intitolato "OSCAR, SHIROKI BARA NO SHOUZOU", il cui titolo è stato spesso tradotto con "Oscar, ritratto di UNA rosa bianca" mentre il titolo esatto potrebbe essere "Oscar, ritratto DELLA rosa bianca", appunto per sottolineare la derivazione di questo appellativo da soggetti di Riyoko Ikeda ben noti.
Tuttavia, per quanto concerne strettamente il titolo dell'opera, continuo a ritenere (e con me molti altri appassionati di Riyoko Ikeda, in particolare quelli di noi che condividono con l'autrice un'intensa passione per la storia e per l'arte) che la traduzione del titolo al singolare sia quella che rende maggior omaggio alla cultura storica di Riyoko Ikeda: il titolo al singolare, La Rose de Versailles, nell'ambito di una biografia a fumetti di Maria Antonietta, colto nella suo parallelismo con la dedica del ritratto "à la rose" di Vigeè LeBrun, ha sicuramente una forza evocativa che la normale metafora rosa=donna sicuramente non ha. La metafora rosa=donna non sottintende alcun genere di particolare cultura storica nè artistica mentre un sillogismo del tipo

Marie Antoinette, à la rose  +  Marie Antoinette, Reine de Versailles  =  Marie Antoinette, La Rose de Versailles

converrete con noi che riconosce a Riyoko Ikeda un'eleganza di stile sicuramente maggiore!

Per quanto riguarda il fatto che Riyoko Ikeda attualmente non si occupi direttamente del design di tutte le edizioni a lei dedicate, questo è sicuramente pensabile, però esiste la Riyoko Ikeda Production che lo fa per suo conto e che ha sempre titolato al singolare! E comunque ai tempi in cui Riyoko Ikeda pubblicò la Rose de Versailles sulla Weekly Margaret, quando la Riyoko Ikeda Production ancora non esisteva, il titolo La Rose de Versailles fu scelto dall'autrice personalmente... e poi di nuovo nel 1974 quando Riyoko Ikeda concedette la storia a Ueda Shinji per il Takarazuka..., ancora fu adottato il titolo al singolare! E tutti sappiamo quanto la cultura di Takarazuka sia vicina se non altro alle idee giovanili dell'autrice.

CIRCA I FRANCOBOLLI INVECE CONFONDETE QUELLI DELLE POSTE GIAPPONESI CON QUELLI DELLA FAIRBELL E QUESTO E' UN ERRORE PIUTTOSTO BANALE! E' doveroso a questo punto precisare che in Giappone c'è stato un solo francobollo di VERSAILLES NO BARA, rilasciato nel 2000 dalle Poste nazionali giapponesi, che è questo:

... sulla destra ho messo la foto dell'articolo sulla brochure postale del rilascio e poi vi ho messo una foto dei francobolli... e come vedete il titolo è scritto solo ed esclusivamente in giapponese, sia sulla brochure sia sui francobolli! E' una release del 2000 ed è l'unica "vera" finora esistente.. dove per "vera" intendo che realmente si poteva andare in un ufficio postale,  prenderne un pò e poi usarli per spedire le cartoline agli amici!. Faccio anzi notare 2 cose fondamentali riguardo a questo francobollo: la prima è che mostra solo Oscar e non Maria Antonietta e la seconda è che Oscar è scelta in uno dei pochi suoi ritratti in cui non ha l'uniforme! Le cose sono forse ricollegabili al fatto che un valore bollato, nel momento in cui viene rilasciato, diventa un'icona di Stato? E che quindi non sarebbe stato logico riportare l'effigie di una regina di Francia su un francobollo di uno stato che non fosse la Francia (o l'Austria)? ed è stato preferibile anzi scegliere persino un ritratto in cui Oscar non vestisse l'uniforme bensì fosse rappresentata nei panni di Marte? Boh!... Comunque fatto sta che se il manga di VERSAILLES NO BARA non fosse così direttamente legato alla storia europea, forse in Giappone sarebbero usciti molti più francobolli di stato dedicati a Berubara, visti i numeri delle vendite di questo manga... ma questa è un'altra questione...

Invece i francobolli ai quali vi riferite VOI... sono quelli della "VERSAILLES NO BARA 35TH ANNIVERSARY MEMORIAL STAMP COLLECTION" pubblicata a numero limitato in Giappone dalla casa editrice Fairbell e sono francobolli celebrativi. La casa editrice Fairbell tra l'altro è una piccola casa editrice giapponese, che pubblica manga per ragazze e che qualche anno fa aveva pubblicato una raccolta di francobolli simili, anche per un altro titolo... Insomma è stata un'iniziativa commerciale dal carattere molto più ristretto! Comunque si, sulle edizioni Fairbell si nota questo titolo al plurale e lo si nota bene, proprio perchè questa piccola casa editrice (che fa manga in edizione economica) è proprio l'unica che abbia mai titolato edizioni del manga al plurale, in Giappone! Secondo voi dunque l'edizione Fairbell, di questa piccola casa editrice (ripeto), è l'unica che sia stata curata proprio da Riyoko Ikeda?? Potrebbe anche darsi... ma secondo me NO! Secondo me la Fairbell titola al plurale perchè i diritti su LA ROSE DE VERSAILLES sono della Shueisha dal 1972! E magari... fate come loro... per lo stesso motivo! .... Oppure effettivamente in tutta la sua vita, Riyoko Ikeda ha controllato solo voi. Bah... 

Concludo citando me stessa: "MA NOI SIAMO FATTI COSI' ... " e poi preciso: E SIAMO POI GLI STESSI CHE COMPRERANNO LA VOSTRA EDIZIONE (io per prima forse)!
Non vi farebbe male qualche lezione di savoir faire!

Saluti,
Ilaria
www.larosadiversailles.com

 
 
 

4 LA RISPOSTA DI D/VISUAL ALLA NOSTRA PROTESTA RISPOSTA DELLA CASA EDITRICE ALLA NOSTRA PROTESTA
(RISPOSTA DEL 08/05/2008)
COPIATA INTEGRALMENTE DAL LORO SITO WEB:
 

Le Rose di Versailles (per l'ultima volta)

Ci e' stato segnalato da un gentile lettore che le mail che abbiamo ricevuto riguardanti il titolo "Le Rose di Versailles" derivavano da una petizione online sostenuta da un fansite. Abbiamo visitato tale sito, nel quale ci vengono rivolte sostanzialmente due osservazioni:
1, dove avrebbe dichiarato l'autrice che le "rose" sono piu' di una?
2, anche se l'autrice avesse dichiarato che il titolo va al plurale, finora nelle edizioni giapponesi e' sempre stato usato il singolare, percio' l'edizione italiana deve andare al singolare.

Riguardo alla prima osservazione, la risposta viene riportata nell'intervista del libro commemorativo del trentennale dell'opera, pubblicato in Giappone da Shueisha. Alla domanda dell'intervistatore "Berusaiyu no bara e' un titolo che si presta a molte interpretazioni. Si dice che con "rosa" lei abbia inteso Maria Antonietta, ma qual e' la realta'?", l'autrice risponde senza lasciar spazio ad alcun dubbio: "Fin dall'inizio avevo deciso che Oscar era la rosa bianca, Antonietta quella rossa, la Polignac una venefica rosa gialla, Rosalie un bocciolo rosa e Jeanne una rosa nera". La stessa domanda e' stata posta anche durante una nostra intervista-fiume che verra' pubblicata nell'ampio spazio redazionale della nostra edizione, e la risposta e' stata la medesima.

Riguardo alla seconda domanda, la signora Ikeda, come tutti gli altri autori giapponesi, per quanto estremamente prolifica e tutt'ora attivissima, non si occupa certo del design di tutte le edizioni delle sue opere. Il design e' solitamente affidato a studi grafici, che spesso "riciclano" riferimenti presenti in edizioni precedenti. La scritta francese "La Rose de Versailles" e' probabilmente uno di questi. Sta di fatto che nell'edizione piu' recente del fumetto, nonche' nella raccolta di francobolli pubblicata dalle poste giapponesi su licenza diretta dell'autrice, il titolo e' reso in francese con "Les Roses de Versailles".
Speriamo di aver cosi' risolto una volta per tutta i dubbi su una questione in cui non riteniamo sia necessario tornare per l'ennesima volta.

 
 
 

3 LA NOSTRA RISPOSTA APERTA ALLA D/VISUAL SECONDA LETTERA APERTA ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL
Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA
scritta a seguito
DELLA LORO INSENSATA RISPOSTA DEL 22/04/2008
 

Genova, 08/04/2008

"Ci sembra dunque a dir poco pretenzioso che qualche opinionista del web si vanti di sapere su quest'opera più di quanto ne sa l'autrice stessa."
MA NOI NON METTIAMO IN DUBBIO CIO' CHE DICE RIYOKO IKEDA,
METTIAMO IN DUBBIO QUELLO CHE DITE VOI !!!
perchè siete i primi al mondo a propinare la storia secondo la quale lei vorrebbe il titolo al plurale!!

 

Spett.le D/Visual,

innanzitutto Vi ringraziamo per averci fatto notare che cestinerete le nostre email! è molto civile ed è senz'altro più facile che rispondere, soprattutto quando si hanno argomenti assai poveri come i vostri!
Dopo di che Vi ringraziamo per averci definiti, in modo così carino, "OPINIONISTI DEL WEB", senza aver anche nominato il fatto che la protesta vi è stata inoltrata dal sito WWW.LAROSADIVERSAILLES.COM e, con esso, dai migliori collezionisti ed esperti sulle opere di Riyoko Ikeda in Europa (ah, già... forse avete dimenticato di dire che a questa nostra protesta hanno aderito appassionati non solo italiani ma anche di altre parti del mondo!).
Del resto l'opinione sul titolo, da chi ve la sareste aspettata?? Dai ragazzini di 5 o 10 anni che hanno visto LADY OSCAR in tv per la prima volta quest'anno ??? Perchè se il target delle vostre edizioni è quello, allora non ci stupisce che ci siano errori di traduzione anche nei titoli intanto... chi mai contesterebbe???
GRAZIE, INFINITAMENTE GRAZIE! DOBBIAMO DUNQUE CHIEDERE A VOI DI FARCI DA PORTAVOCE DELLA VOLONTà DI RIYOKO IKEDA PERCHè LEI, A QUANTO PARE, NON SAREBBE MAI STATA IN GRADO DI DIRLA DA SOLA, PUR NELLE SUE SVARIATE CENTINAIA DI PUBBLICAZIONI, SEMPRE RIGOROSAMENTE DEDICATE A "LA ROSE DE VERSAILLES" che, se non capite il francese (lingua regolarmente dotata di un numero "singolare" e di uno "plurale", è da tradursi in LA ROSA DI VERSAILLES, al singolare!).

poiché quindi come i pappagalli, continuate a ri-copiare (e faccio notare il "ri-", così squisitamente infantile) la solita frase "Maria Antonietta è una rosa rossa; Oscar una rosa bianca; Madame de Polignac una venefica rosa gialla, mentre Rosalie è una bocciolo di color rosa. Jeanne infine è un'affascinante ma pericolosa rosa nera"  forse è il caso che vi decidiate a leggerla, prima di copiarla e noterete che in quello che c'è scritto, non c'è alcuna legittimazione del fatto che il titolo del manga VERSAILLES NO BARA vada inteso al plurale! A parte il fatto che per ora non ci avete dato nessuna prova che questa frase sia stata effettivamente pronunciata da Riyoko Ikeda (direi piuttosto che è una frase che si addice ad un manager della TMS...), prima di valutarla in relazione al manga, sarebbe interessante leggere tutto il contesto del discorso nel quale è stata detta (se è stata detta). Perchè una cosa è dire che in un certo senso tutte le donne che compaiono in VERSAILLES NO BARA potrebbero essere virtualmente accostate a rose di diverso colore... BEN ALTRA è INVECE AFFERMARE CHE IL TITOLO SIA DA TRADURSI AL PLURALE !!

Ma del resto la mia personale opinione viene dopo soli 25 anni di studio sulle opere di Riyoko Ikeda, invece la vostra traduzione, chissà quale ben più lunga storia ha alle spalle !! ...a proposito, quale???

 Visto che a quanto pare Vi disturbano le email troppo lunghe, soprattutto - ci viene da osservare - quando presentano al pubblico delle verità scomode... facciamo che questa seconda email sia breve e veniamo al punto:

  1. POTETE NEGARE CHE il manga "VERSAILLES NO BARA" di Riyoko Ikeda sia stato e sia tuttora pubblicato in Giappone nonchè in tutto il resto del mondo (tranne in Italia) con il titolo (oppure il sottotitolo) al singolare, quindi come LA ROSA DI VERSAILLES??
     

  2. POTETE NEGARE CHE IN NESSUNA E RIPETO NESSUNA PUBBLICAZIONE UFFICIALE FIRMATA RIYOKO IKEDA, inclusi tutti gli artbooks e le edizioni speciali, nonchè i suoi manuali giapponesi sull'interpretazione dell'opera, Riyoko Ikeda abbia mai fatto menzione di voler titolare il proprio lavoro al plurale e di essere costretta (o esserlo stata) da qualcuno a fare diversamente??
     

  3. POTETE NEGARE che il discorso sulle diverse donne presenti nel manga, paragonabili a rose, sia piuttosto accostabile all'interpretazione dei titoli originali degli episodi del cartone animato (realizzato non da Riyoko Ikeda bensì dalla Shingo Araki Production) piuttosto che mai alle dichiarazioni ufficiali di Riyoko Ikeda circa il proprio manga?

ED IN ULTIMO, ALLA LUCE DEL VOSTRO ECCELSO SAPERE, VOI CHE NON SIETE OPINIONISTI, CHE NON DATE OPINIONI SUI FUMETTI (dopo anni di studio e di passione) MA CHE I FUMETTI LI PUBBLICATE (per interessi commerciali), CI ILLUMINERESTE CORTESEMENTE SUL MOTIVO PER IL QUALE, IL GIORNO 25 DICEMBRE DEL 2007, PRESSO IL DAIMARU MUSEUM DI KOBE, RIYOKO IKEDA IN PERSONA ABBIA PRESENTATO AI PROPRI FANS IL NUOVO ARTBOOK COMMEMORATIVO DEL 35mo ANNIVERSARIO DI VERSAILLES NO BARA, INTITOLATO:

"VERSAILLES NO BARA, La Rose de Versailles FOREVER"
SULLA CUI COPERTINA APPARE SCRITTO INCONFUTABILMENTE, IN CARATTERI BIANCHI SU BLU, "LA ROSE DE VERSAILLES" AL SINGOLARE? 
 

 Attendo con ansia di leggere la vostra risposta, anche se so che probabilmente non arriverà mai... perchè del resto avete detto che cestinerete tutte le nostre email successive (di nuovo grazie!) e perchè d'altronde non posso immaginare che abbiate il coraggio di ri-copiare la medesima frase per la terza volta!

Intanto... ai fans che, come non dubitavo, hanno accolto prontamente la protesta e vi hanno già scritto, mi permetto di dire io, a seguito di consultazione con amici che operano nel settore dell'editoria, quale potrebbe essere un motivo più logico, alla base dell'assurdo cambiamento di titolo che D/VISUAL si appresta ad operare (e che tra l'altro già la PANINI COMICS aveva fatto... ma erano tante le mancanze di quell'edizione che il titolo semmai era l'ultima cosa da notare!): dunque, è probabile che i diritti in Italia sul titolo LA ROSA DI VERSAILLES, siano attualmente posseduti da qualche casa editrice diversa da D/Visual o che, usare il titolo originale di questo manga così come è conosciuto a livello mondiale, possa comportare maggiori problemi alla pubblicazione. è pertanto immaginabile che i responsabili della D/Visual sappiano perfettamente che il titolo "VERSAILLES NO BARA" è da tradursi unicamente al singolare, ma che non siano disposti a darcene ragione in quanto sarebbe come ammettere che il fine commerciale è predominante rispetto a quello filologico. A questo proposito comunque, io farei notare a D/Visual non vedo cosa ci sia da biasimare nelle iniziative commerciali: per me personalmente, se mi dicessero che il motivo è questo, non ci sarebbe nessun problema ad acquistare la loro opera e ad elogiarne altri aspetti, se meritevoli. Ciò che non tollero è che invece si voglia a tutti costi diffondere la menzogna sul manga in assoluto più noto in Giappone e su un autrice sulla quale sappiamo davvero moltissimo (perchè ha una fervida vita pubblica) ma sulla quale le case editrici italiani pensano di poterci dire tutto ciò che passa loro per la testa, solo perchè molti non sanno leggere il giapponese!

Grazie per l'attenzione!

Ilaria
www.larosadiversailles.com

 

 
 

2 LA RISPOSTA DI D/VISUAL ALLA NOSTRA PROTESTA RISPOSTA DELLA CASA EDITRICE ALLA NOSTRA PROTESTA
(scritta a seguito dell'annuncio apparso sul loro sito ufficiale in data 21/01/2008)
COPIATA INTEGRALMENTE DAL LORO SITO WEB:

[22/04/2008] Stiamo ricevendo decine di mail contenenti il medesimo, lunghissimo testo, le quali ci chiedono di modificare il titolo "Le rose di Versailles" ne "La rosa di Versailles". Come motivo adducono il fatto che, secondo i mittenti di tali mail, il titolo originale sarebbe al singolare.
Come già spiegato nelle news relative a questa pubblicazione (in particolare in un intervento del 21 gennaio 2008), l'autrice ha dichiarato pubblicamente che "Maria Antonietta è una rosa rossa; Oscar una rosa bianca; Madame de Polignac una venefica rosa gialla, mentre Rosalie è una bocciolo di color rosa. Jeanne infine è un'affascinante ma pericolosa rosa nera".
Tutti i titoli di d/books sono curati in stretta collaborazione con gli autori: anche nel caso de "Le rose di Versailles", abbiamo verificato con l'autrice la traduzione desiderata, e ci è stato esplicitamente indicato il titolo al plurale.
Ci sembra dunque a dir poco pretenzioso che qualche opinionista del web si vanti di sapere su quest'opera più di quanto ne sa l'autrice stessa.
Naturalmente - anche per semplici motivi contrattuali, visto che l'accordo stipulato con l'autrice cita come titolo italiano "Le rose di Versailles" - è nostra ferma intenzione restare, come sempre, fedeli alla volontà dell'artista. Invitiamo dunque a sospendere gentilmente l'invio di queste mail, che ci troveremmo comunque costretti a cestinare.

 
 
 

1 LA NOSTRA PRIMA LETTERA APERTA ALLA D/VISUAL LETTERA APERTA ALLA CASA EDITRICE D/VISUAL
Oggetto: nuova edizione italiana di VERSAILLES NO BARA
scritta a seguito
dell'annuncio apparso sul loro sito ufficiale in data 21/01/2008
pubblicata in ritardo
poiché si sperava nella successiva pubblicazione di una "errata corrige"  mai arrivata

 

Genova, 08/04/2008

Spett. le D/Visual,

a nome dei migliori appassionati de LA ROSA DI VERSAILLES, non posso che presentarvi i complimenti per averne annunciato una nuova edizione di VERSAILLES NO BARA che, visto lo scempio fatto di quest'opera dalla scorsa edizione Planet, ci auguriamo tutti essere finalmente all'altezza dell'arte di Riyoko Ikeda! ...nonché all'altezza degli stessi contenuti trattati in questo manga che, sebbene non sia stato la sua opera artistica meglio-riuscita, tuttavia è sicuramente quella di lei più amata al mondo [...].

Un dubbio però nasce spontaneo, dopo aver letto il vostro annuncio.. anzi.. più che un dubbio, direi una speranza: << Il titolo al plurale è un errore di battitura... vero?>> 

La possibilità di pensare al titolo al plurale, nonostante sia nato al singolare, è stata sfruttata in Giappone a partire dalla fine degli anni '70, in corrispondenza con la produzione del cartone animato... per il fatto che il cartone animato volle concentrare l'attenzione del pubblico sulla figura di Oscar piuttosto che su quella della regina e quindi, un'interpretazione del titolo al plurale poteva rappresentare un compromesso tutto sommato accettabile tra la volontà di dare al pubblico una Oscar protagonista (o almeno co-protagonista a tutti gli effetti...) e, per contro, la necessità di non "tradire" il significato dell'opera originale di Riyoko Ikeda.
L'opera della Ikeda infatti è nata per essere la biografia a fumetti della regina di Francia e "LA ROSA DI VERSAILLES" è stato scelto come titolo dall'autrice stessa, proprio perché era una metafora davvero affascinante per indicare MARIA ANTONIETTA... Maria Antonietta solamente.

L'opera originale di Riyoko Ikeda, BERUSAIYU NO BARA non ha mai suscitato dubbi di traduzione nel pubblico giapponese... e soprattutto perchè Riyoko Ikeda ha sempre provveduto direttamente a dissipare ogni dubbio in tal senso, accostando su quasi tutte le edizioni giapponesi (potrei tranquillamente dire TUTTE, sia di Shueisha sia di altre case editrici) il titolo francese "LA ROSE DE VERSAILLES" a quello giapponese "Berusaiyu No Bara"! Probabilmente, la scelta di sottotitolare sempre il giapponese con il corrispondente francese, serviva a conferire maggiore suggestione all'opera (il francese deve suonare così squisitamente esotico, in Giappone!...) ma è pur vero che indirettamente dovrebbe servire agli occidentali per rinunciare finalmente a disquisizioni assurde sul titolo: il giapponese infatti non avrà il plurale.. ma il francese ce l'ha!... e se Riyoko Ikeda lo avesse voluto, avrebbe scritto LES ROSES DE VERSAILLES, ... e ahimè lei non lo ha mai fatto!

Se quindi il titolo al plurale può essere tollerato in relazione alla reinterpretazione della storia, fatta dal cartone animato, è innegabile che l'opera originale della Ikeda, cosa del tutto diversa dal cartone animato (sia a livello artistico sia a livello di ispirazione e di target di pubblico), perderebbe gran parte del suo significato se il titolo venisse tradotto al plurale... in quanto cesserebbe di potersi considerare un manga storico incentrato sulla figura realmente esistita di Maria Antonietta.
Altri manga storici della Ikeda hanno portato il pubblico ad amare figure secondarie rispetto al personaggio storico realmente esistito (vedi per es. la figura di Alain che, in Eroica sovrasta spesso per presenza scenica quella dello stesso Napoleone, in maniera non tutto dissimile da come la figura di Oscar si impone a scapito di quella di Maria Antonietta in Berusaiyu no Bara), tuttavia il titolo dei vari manga storici è sempre stato dedicato al personaggio storico: "Eikou No Naporeon", "Jotei Catherina", "Queen Erisabeth", ecc... chi si sognerebbe di modificarli?

Allo stesso modo, "LA ROSE DE VERSAILLES" (che fu appunto il primo tra i grandi manga storici di R. Ikeda) è stato scelto come titolo dall'autrice in quanto metafora per indicare la regina Maria Antonietta e tra l'altro non si trattava di una metafora scelta a caso: tale metafora è stata usata per la prima volta dalla ritrattista della regina, Madame Élisabeth-Louise Vigée-Le Brun, quando intitolò un celebre ritratto di Marie-Antoinette "à la Rose"; ... a seguito di quel ritratto, divenuto poi così famoso che non solo già all'epoca ne furono commissionate più copie ma tuttora compare pressoché in tutte le biografie più accreditate di questa regina (e guarda caso anche in quella di S. Zweig dalla quale Riyoko Ikeda ha più volte dichiarato di aver preso ispirazione...), Riyoko Ikeda decise di intitolare il proprio lavoro "LA ROSA DI VERSAILLES" [e non mancano tavole originali dedicate al soggetto di Maria Antonietta nel manga, che la raffigurano con una rosa in mano, similmente a come fu dipinta dalla Le Brun].

Quindi perché, di grazia, darci “LA ROSE DE VERSAILLES” stravolgendone il titolo e con esso, la percezione del suo significato?? Non è forse abbastanza bello, il titolo originale?? Non hanno forse dimostrato, i fans di Berubara negli anni, di averlo amato abbastanza??

... Ora sicuramente non c'è dubbio che, come al solito, una buona parte del pubblico italiano non farebbe caso al titolo modificato, anzi, piuttosto si chiederebbero se non fosse stato da tradurre così fin dall'inizio... (del resto la cultura non va più di moda...) ma i collezionisti e gli appassionati veri, che sono poi quelli (me compresa) che si aspettano di più dalla vostra edizione, noi a queste cose siamo ben attenti!! ..... Ed è vero che ci aspettiamo moltissimo dalla vostra edizione... tanto più che ci dite che avrà tavole a colori, il che significa che potrebbe trattarsi della trasposizione in italiano della più nuova "LA ROSE DE VERSAILLES, EDITION PARFAITE" di Shueisha..... (A proposito, c'è forse in quell'edizione una qualsiasi pagina in cui sia scritto LES ROSES DE VERSAILLES?? perchè io francamente la ho qui davanti proprio adesso, originale, e vedo scritto LA ROSE DE VERSAILLES AL SINGOLARE SU OGNI COPERTINA!!)

concludo:

E ALLORA?? A noi collezionisti "anziani"... proprio a noi che SIAMO QUELLI CHE CI ASPETTIAMO DI più dalla vostra edizione... noi che non guardiamo al prezzo dei libri ma alla bellezza... noi che dopo una serie interminabile di volumetti stampati su "carta-straccia", in cui la "volgarità" veniva svenduta per "modernità",  abbiamo tirato un sospiro di sollievo al pensiero di un'edizione D/VISUAL de LA ROSA DI VERSAILLES... A NOI VERRESTE A PRESENTARE "LE ROSE"??? MA QUALI ROSE???

LA ROSA DI VERSAILLES è una sola.... è sempre una ed è sempre la stessa, in tutte le edizioni del mondo... quanti paesi l'hanno tradotta.. tutti l'hanno tradotta come è NATA, al singolare... E IN ITALIA NOI NO?? ....... Un giorno un rappresentante di una casa editrice italiana (che non nomino per la stima ispiratami da questi, nonostante tutto) mi ha confermato che "in Italia VERSAILLES NO BARA è destinato ad essere tradotto male e mal trattato, perché non ci sono persone abbastanza competenti su Riyoko Ikeda, nei team delle case editrici, neanche in quelle di settore... e d'altronde non c'è bisogno di cercarle, tali persone competenti, perchè intanto il pubblico compra lo stesso! ..."
...spiegazione triste ma almeno fu sincero!...

e la vostra risposta alle mie (nostre) critiche quale sarà?? concorderete e vi unirete a chi ammette di essere incompetente, senza rammaricarvene più di tanto, perchè comunque c'è chi compra??  ... OPPURE NON DIRETE NULLA... E CI LASCERETE NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE IN ITALIA, QUANDO E SE SI FA QUALCOSA, LO SI POTREBBE FARE ANCHE MEGLIO DEGLI ALTRI MA... POI SI FINISCE SEMPRE PER FARLO MALE!?

Cordiali saluti,
Ilaria
www.larosadiversailles.com

 

Link alla pagina di contatto del sito ufficiale D/VIsual, per chi volesse unirsi alla protesta

 
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